La pianta dell'aglio
L'aglio è una delle piante coltivate di origine più antica infatti fin dall'antichità era apprezzato sia come alimento che come pianta medicinale.
Già nel 1550 a.C. il papiro di Ebers, in Egitto, elencava ben 22 impieghi terapeutici dell'aglio; nel libro dell'Esodo viene ricordato come ''il bene più prezioso lasciato dagli Ebrei durante la fuga d'Egitto''.
Lo storico greco Erodoto narra che gli schiavi ebrei erano nutriti ''con un pezzo di pane, uno spicchio d'aglio e mezza cipolla''; il famoso medico Ippocrate raccomandava di usare aglio per le sue proprietà madicinali; Plinio il Vecchio, nel I secolo d.C., nella sua Naturalis Historia ne indica tutti gli usi terapeutici, infatti i legionari romani lo utilizzavano come vermifugo e per combattere alcune malattie infettive.
Per avere un riscontro più scientifico bisogna aspettare il 1858, quando Pasteur individua e definisce le proprietà antibiotiche dell'aglio; in seguito fu utilizzato come rimedio contro dissenteria, tifo, difterite, tubercolosi e colera.
L'aglio, il cui nome scientifico è Allium sativum, appartiene alla famiglia delle Gigliacee ed è comunemente coltivato nei paesi dell'Europa meridionale, dove il suo bulbo viene molto spesso usato per insaporire i cibi.
In Italia crescono spontanee una trentina di specie di aglio, tra cui l'Allium ursinum, l'Allium vineale e l'Allium oleraceum; in tutto il mondo ne sono presenti più di trecento specie e le piante sono alte da una ventina di centimetri a oltre un metro.
Il bulbo dell'aglio da cucina generalmente è composto da più spicchi arcuati avvolti da mambrane dalla consistenza cartacea, più raramente si presenta formato da un unico spicchio.
In Italia crescono spontanee una trentina di specie di aglio, tra cui l'Allium ursinum, l'Allium vineale e l'Allium oleraceum; in tutto il mondo ne sono presenti più di trecento specie e le piante sono alte da una ventina di centimetri a oltre un metro.
Il bulbo dell'aglio da cucina generalmente è composto da più spicchi arcuati avvolti da mambrane dalla consistenza cartacea, più raramente si presenta formato da un unico spicchio.
Le foglie, le cui dimenzioni dipendono dall'età del cespo e dalla fertilità del suolo, sono cave, un po' appiattite, rivolte all'indietro, di un bel colore verde intenso e lucente, solitamente sono aromatiche.
Quando fiorisce, l'aglio emette un rigido stelo sulla sommità del quale appare l'infiorescenza. Normalmente si evita che l'aglio da cucina fiorisca, ma gli altri tipi sono decisamente decorativi e vengono coltivati proprio per le interessanti infiorescenze a ombrella. I fiori appaiono in tarda primavera o inizio estate e possono essere bianchi, rosa, violetti, gialli, porpora o azzurri e durano a lungo anche dopo essere stati recisi. Per ottenere fiori particolarmente belli si consiglia di lasciare indisturbati i bulbi per alcuni anni.
COLTIVAZIONE
L'Allium sativum ama una posizione soleggiata e un terreno ben drenato; i bulbi infatti temono i ristagni d'acqua dolce che, oltre ad impedirne il completo sviluppo, favoriscono i marciumi.
L'Allium ursinum invece predilige la mezz'ombra, i terreni boschivi torbosi e umidi.
L'Allium ursinum invece predilige la mezz'ombra, i terreni boschivi torbosi e umidi.
I bulbilli, detti comunemente e impropriamente spicchi, si interrano in autunno o all'inizio della primavera, avendo l'accortezza di non capovolgerli ma di mantenere loro lo stesso orientamento che avevano nel bulbo. Si dispongono in file parallele distanti circa 30 cm, lasciando tra un bulbillo e il successivo circa 20 cm. Vanno infine ricoperti con circa cinque centimetri di terra ben sciolta.
Per favorire la crescita delle piante si deve arricchire il terreno con solfato potassico o con cenere di legna, che è ricca di questo elemento gradito a tutti i bulbi. In primavera è importante tener sarchiato il terreno, per mantenerlo smosso ed evitare la crescita delle erbacce.
Per favorire la crescita delle piante si deve arricchire il terreno con solfato potassico o con cenere di legna, che è ricca di questo elemento gradito a tutti i bulbi. In primavera è importante tener sarchiato il terreno, per mantenerlo smosso ed evitare la crescita delle erbacce.
L'Allium sativum si raccoglie quando le sue foglie sono seccate, solitamente verso la metà del mese di luglio. Dopo la raccolta va lasciato seccare per circa 10 giorni in un luogo asciutto e areato. Si conserva quindi per diversi mesi perdendo solo in minima parte le sue caratteristiche.