Acquario e Museo Etnografico del Po
Acquario e Museo Etnografico del Po
Il fiume Po, nel suo lungo e tortuoso percorso dal Monviso al delta adriatico, sembra abbia voluto privilegiare la pianura monticellese con un itinerario bizzarro e ampiamente sinuoso, quasi per offrire a questa terra una maggior quantità di testimonianze archeologiche di arte, storia e di tradizioni sepolte nel fiume.
Per informazioni: www.museodelpo.it
Apertura Museo
Tutte le domeniche (escluso Gennaio, Luglio, Agosto, Dicembre):
dalle ore 14,30 alle ore 17,30 (inverno)
dalle ore 15,00 alle ore 18,30 (estate)
Visite guidate per gruppi (min. 15 persone) tutto l’anno previa prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni
Sig. Albino Casarola tel. 0523-827048 oppure 338-1801426
fax 0523-814533
E-mail: casarola@museodelpo.it oppure info@museodelpo.it
Acquario del Po
Situato in una grossa parte delle cantine della Rocca, l'Acquario del Po è un importante settore di raccolta e di ricerca, costituito da una ventina di vasche per la conservazione e la presentazione al pubblico della fauna ittica del fiume. Sono presenti le specie di pesci che vivono nel tratto del medio Po. Tale settore è oggetto di studio e collaborazione universitaria per la riclassificazione dei pesci d’acqua dolce e per la riproduzione in cattività di quelli in via di estinzione nel tratto di fiume sopra citato; finalità della ricerca è la possibilità di reinserimento degli stessi.
Museo del Po
Il Museo raccoglie una vasta serie di strumenti di lavoro dei barcaioli e pescatori, testimonianza della vita rivierasca padana risalente anche a tempi lontani: attrezzi per la pesca, per la raccolta dei grossi tronchi portati dalla corrente, per la loro segatura e schiappatura, per la cavatura della ghiaia e della sabbia, esemplari di barche di vario tipo ed uso e il loro corredo (lanterne, cordame, ancore, ecc.). Pezzo pregevole una piroga preistorica risalente a circa 4000 anni fa.
L’ambiente padano così ricco di vegetazione offre una grande varietà di flora e fauna. Il Museo presenta esemplari significativi imbalsamati, come l’airone rosso e cenerino, il tasso, la lontra, la faina, la volpe, la nitticora, il cormorano, ecc.
Museo della civiltà contadina
E’ una ricca raccolta di testimonianze sulla vita della povera gente delle campagne padane, particolarmente della fascia monticellese e limitrofa. Testimonianza di un mondo in via di estinzione eppure così ricco di civiltà fatta di stenti, di miseria, ma anche di dimostrazione della genialità e della intraprendenza dei contadini. La documentazione consta dei più svariati e rudimentali attrezzi per la lavorazione della terra: aratri, erpici, rulli, falci e loro corredo, carri e carriole di ogni tipo, i più fantasiosi utensili fabbricati dal contadino per le semine e i raccolti dei vari prodotti, ecc.
Il Museo dispone di una vasta rassegna di oggetti di uso comune nelle case di un tempo: attrezzatura completa per fare il pane, la pasta, la polenta, un antico esemplare di ghiacciaia, tanti oggetti legati all’uso del camino e della stufa come fornelli, scaldaletti, ferri da stiro, tosta caffè; attrezzi vari da cantina per la pigiatura e la conservazione del vino; tanto altro materiale usato dalla massaia di un tempo.
Reperti del Po
Pur di ridotta estensione, il Museo raccoglie reperti sgnificativi della presenza nella nostra zona di esseri umani e preistorici.
Dagli abbassamenti delle acque del Po, dopo le piene, affiorano reperti interessanti che vengono raccolti nel Museo: ossa di mammut, corna di bisonte, di cervo, di alce, che risalgono a 15-20 mila anni fa, testimonianza inequivocabile che in quell’epoca la valle padana era una foresta; reperti dell’epoca romana, anfore, cocci di vasellame; e poi ruderi più recenti come un pozzo artesiano recuperato in Po e ricostruito nel Museo, risalente al 1700 quando una vasta area costiera è stata travolta e distrutta da una piena del fiume.