LA BIBLIOTECA COMUNALE PROPONE ... MONTICELLI DA LEGGERE
Comunicato del 28/02/2024
MARTEDI' 5 MARZO - ORE 20.30
PRESENTAZIONE LIBRO "COME ERAVAMO, IL TRAM IN PAESE E LE LUCCIOLE NEI CAMPI"
DI ROBERTO CASALINI
L'autore Roberto Casalini, che se da tempo vive a Ponte dell'Olio, è nato e cresciuto a Monticelli d’Ongina, territorio al centro di questo pregevole esercizio di recupero della memoria e che continua a frequentare con assiduità.PRESENTAZIONE LIBRO "COME ERAVAMO, IL TRAM IN PAESE E LE LUCCIOLE NEI CAMPI"
DI ROBERTO CASALINI
È stato parte attiva (chitarra e voce) del Canzoniere Monticellese, gruppo musicale di impegno sociale e politico attorno alla metà degli Anni ’70. Appassionato di blues e di musica in generale, continua a coltivare questa passione destreggiandosi con abilità alla chitarra.
Il titolo Come eravamo. Il tram in paese e le lucciole nei campi fa riferimento in modo esplicito al contrasto, all’affacciarsi del nuovo secolo (il ‘900), fra la natura ancora incontaminata delle lucciole (il richiamo è “pasoliniano”) e un simbolo indiscutibile di progresso: “la macchina a vapore”.
Da notare la copertina del libro: trattasi di una CARTOLINA (spedita nel 1901) con uno scorcio (antistante i giardini delle scuole) del Corso Vittorio Emanuele (oggi via Martiri della Libertà). In primo piano i binari del tram Cremona-Piacenza (linea inaugurata il 22 febbraio 1882 e soppressa il 31 maggio 1934).
L’evoluzione tecnologica, a cui l’autore è molto attento, viene utilizzata come riferimento continuo al passaggio dalla civiltà contadina nella “Bassa” a metà dell’800, statica e inamovibile, fino ai significativi mutamenti del Secondo Dopoguerra, con il progressivo accentramento nei piccoli o grandi centri urbani, e con il cedimento alle prime lusinghe della società dei consumi.
Il racconto, di cui potrebbero essere protagonisti tutti, indipendentemente dal luogo e dal nome, trae spunto dalle vicende di alcune famiglie numerose della comunità monticellese, i Casalini, i Fornasari, gli Scaravella.
Attraversa oltre 100 anni della storia di tutti noi e simboleggia, in modo semplice ed efficace, le varie tappe di questo processo di cambiamento.
Le pulsioni risorgimentali della metà del 1800 sono estranee alle realtà di provincia: in cascina, o ai margini del borgo, la vita si consuma nella sua immutabile semplicità e autenticità.
Il lavoro rigorosamente “di braccia” è faticoso e precario. Il salario, se c’è, è da sopravvivenza.
In campagna le famiglie numerose che conoscono il valore della concordia e della solidarietà riescono a volte, attraverso contratti di mezzadria o meglio ancora di affitto e con sacrifici immensi, a crearsi uno spazio d’emancipazione dal padrone del fondo. Ma sono poche.
Le abitazioni propongono spazi angusti e insalubri; in un contesto di scarsa attenzione all’igiene e in totale assenza di assistenza sanitaria, la durata della vita media è limitata, il rischio del parto elevato, la mortalità infantile notevole.
Il tempo libero è ridottissimo, speso in osteria per gli uomini e limitato ai riti della Chiesa per le donne.
Le credenze religiose e le tradizioni scandiscono festività e ricorrenze, condizionano i costumi e dettano le regole della moralità.
Le superstizioni imperversano. Le discriminazioni di genere appaiono imbarazzanti ai nostri occhi.
Poi si arriva al salto di secolo, destinato ad imprimere una prima forte accelerazione al cambiamento.
Il desiderio di emancipazione sociale, la coscienza di classe, il coraggio di lottare per una società più giusta, hanno una forte presa sugli strati sociali subalterni anche della Val d’Ongina. Poi saranno altri grandi avvenimenti a sconvolgere la vita delle comunità: arriveranno le guerre a strappare i maschi e a gettarli, massa inconsapevole, ad imbracciare un fucile da opporre ad altri contadini con una “divisa di un altro colore” e la stessa scarsa consapevolezza.
Nulla sarà più come prima perché le guerre innescheranno processi industriali irreversibili, evoluzioni tecnologiche sempre più rapide e più complesse.
Si allargherà la copertura territoriale della corrente elettrica.
Arriveranno i dirigibili e poi gli aerei in cielo, sfrecceranno veicoli a motore sulle nostre strade sempre più veloci. Diventerà obsoleto anche il tram che attraversava i nostri paesi.
E spariranno le lucciole espulse a causa dei trattamenti chimici alle colture, dall’inquinamento e dall’esigenza del profitto ad ogni costo.
La storia delle famiglie citate si intreccia con tutto questo. Troviamo fidanzamenti, matrimoni, nascite e lutti. Troviamo traslochi, nuove prospettive di lavoro, nuove occupazioni, finalmente il ballo, i divertimenti, le occasioni di svago.
Per finire il salto di qualità post bellico. Mutano abitudini, stili, aspirazioni. Cambia l’organizzazione della vita di tutti i giorni. Arrivano gli elettrodomestici, segno di progresso e di emancipazione e si fanno spazio tutte le sollecitazioni della nuova società dei consumi.
L’autore non è più portatore di memorie di altri. Adesso sono le sue memorie dirette ad accompagnarci fino alla metà degli ‘Anni ’60 e ad elencare in modo puntuale botteghe e personaggi del nostro paese, le prime esperienze “cittadine”, i luoghi di aggregazione, la TV dei Ragazzi al caffè Roma, la scuola, la colonia estiva al Tinazzo, il Juke-box (e la chitarra a far tardi sulle panchine dei giardini).
L’incontro sarà arricchito dalla proiezione d’immagini d’epoca.
Ingresso gratuito.
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