ARTE NELLA SHOAH
Attraverso una selezione di opere artistiche della Collezione di Yad Vashem, questa mostra mira a offrire uno sguardo sull’arte nella Shoah. Le opere vennero create durante i nefasti anni della persecuzione antiebraica (1939-1945) da venti artisti, quasi la metà dei quali non sopravvisse. Tali opere riflettono la tensione e la propensione a documentare i tragici eventi subiti e il desiderio di affrancarsi attraverso l’arte per trascendere nelle dimensioni della bellezza, dell’immaginazione e della fede. Nel ritrarre i propri confratelli, gli artisti ebrei hanno cercato di lasciare una traccia per le future generazioni, lottando così contro il processo di disumanizzazione e annientamento perpetrato dai nazisti. Nonostante le spaventose condizioni di vita e la lotta quotidiana per la sopravvivenza, con la loro inventiva gli artisti prevalsero sulla scarsità dei materiali. Attraverso le opere da loro create spesso a rischio della vita, riaffermarono la propria individualità e il proprio desiderio di vivere. Ogni opera d’arte risalente alla Shoah racconta almeno tre storie: quella del dipinto, quella dell’artista e quella della conservazione dell’opera stessa. Al di là della loro varietà di stili e soggetti, le opere sono la testimonianza dello spirito umano che rimane saldo e rifiuta di arrendersi. Come scrisse l’autrice Grete Schmahl-Wolf nella sua ultima poesia, redatta sul letto di morte nel ghetto di Theresienstadt: “Il mio corpo è debole e scheletrico / ma la mia anima è libera”.